La famiglia

Secondo criteri demografici-statistici, cioè, come unità di rivelazione ai fini del censimento usati dall’ISTAT, la famiglia è l’insieme delle persone che abitualmente convivono, essendo legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, affiliazione, tutela ed affettivi, o da vincoli di lavoro.
Le numerose ipotesi sulle origini e l’evoluzione del ragruppamento familiare sono concordi nel ritenere che la famiglia, basata sul vincolo coniugale, era nota fin dalla più alta antichità. Il vincolo era o di natura monogamica (matrimonio di un solo uomo e di una sola donna), il più frequente, o di natura poligamica (unione di un solo uomo con più donne), o poliandrica (struttura matrimoniale e familiare plurima formata dall’unione, socialmente riconosciuta e pertanto legittima, di una donna con più uomini) forma che si riscontra tutt’ora presso qualche comunità dell’India e nel Tibet.
La famiglia ha rilevato e rileva ancora, differenti caratteri in relazione alle varie epoche, ai popoli, alle strutture sociali ed alle religioni.
Originariamente la famiglia rappresentò un raggruppamento politico ed il capo di essa aveva funzioni di esponente religioso, di amministratore della giustizia nei confronti dei membri e di guida nelle ostilità e nelle controversie verso altri gruppi.

La famiglia, comunque, pur avendo, nel corso del tempo, subìto un affievolimento nell’ambito del suo potere politico e sociale, per l’attuale legislazione è considerata come nucleo d’importanza assai rilevante per la società. Le norme che regolano i rapporti familiari sono per solito imperative ed i diritti che nascono da tali rapporti sono anch’esse imperative, irrinunciabili ed indispensabili.
Negli ultimi vent’anni quella che si dice “famiglia normale”, costituita da entrambi i genitori, conviventi con i figli, ha subìto forti scosse, dipendenti da profonde trasformazioni socio-culturali del Paese.

Anche la Chiesa si è sempre pronunciata sulla salvaguardia della famiglia come cellula fondamentale della società, e sulla sacramentalità del matrimonio.
Nel corso dei secoli, la saggezza delle nazioni ha riconosciuto sostanzialmente, malgrado alcune limitazioni, l’esistenza e la missione fondamentale ed insostituibile della famiglia fondata sul matrimonio. La famiglia è un bene necessario ed insostituibile per tutta la società. Essa ha un vero e proprio diritto, in giustizia, a essere riconosciuta, protetta e promossa dall’insieme delle società.

Nell’eredità lasciata da Giovanni Paolo II, che ci ha condotto verso il terzo millennio, al suo successore Benedetto XVI, sui grandi temi contemporanei, quello sulla famiglia mette in evidenza, oltre l’affinità tra i due porporati, tutta la limpidezza di analisi di Papa Raztinger su tale argomento.
“Evviva il Papa della vita e della famiglia”, così pochi minuti dopo la sua elezione una delle associazioni per la famiglia ha salutato Benedetto XVI.
Se la famiglia, come ha più volte affermato Giovanni Paolo II, rimane tra i numerosi compiti missionari della Chiesa, il primo ed il più importante, per Papa Raztinger è che la famiglia umanizzi la Chiesa ed il mondo, sottolineando che l’amore coniugale, se accolto e vissuto nella verità, libera l’uomo da alienazioni, per portarlo alla logica della creazione.

Contributo di:
MARIA GRAZIA MASTROIANNI – Sociologa e formatore in diritti umani

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